Josef Ribaudo

Palermo (Italia), 1997

Josef Ribaudo indaga il mondo della natura incontaminata e le sue relazioni con il suo antagonista-avversario il mondo artificiale, attraverso la creazione di sculture e installazioni ambientali che assemblano materiali organici e inorganici. Porzioni di rami di ulivo, radici di vite e altri legni naturali sono il punto di partenza delle sue opere, su cui l’artista mette in atto un processo di crescita “anormale e antinaturale”, unendoli e combinandoli con materiali artificiali quali ferro, resina, vernici industriali, bronzo.

Il risultato sono strutture dall’aspetto alieno che mostrano l’interazione tra la natura intatta e l’azione umana, tra il mondo originario e quello artificiale, opere suggestive realizzate con l’intento di trovare ogni volta un equilibrio tra le diverse forze in gioco, nella visione di una natura capace di riprendere il controllo, di rigenerarsi e di trasformare l’oppressione causata dall’uomo in una nuova forma di vita.

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