Dalle opere di Angelo Crazyone si deduce tutto il suo background fatto di strade, muri e spray, che il giovane artista trasporta nel linguaggio tradizionale della pittura, rompendo gli schemi e le prerogative proprie della street art, velocità e improvvisazione, e contrapponendo a queste attenta progettualità ed estrema concentrazione. Con la sua particolare e personalissima tecnica l’artista accosta e aggroviglia tratteggi, punti e segni, e attraverso un retino tecnico scompone e ricostruisce l’immagine, in un gioco di distruzione e creazione.
In Variabile indipendente ad aggrovigliarsi non sono linee o punti, ma serie di ics ripetute e posizionate in modo preciso per ricostruire l’immagine di una giovane donna sulla tela, che l’artista sceglie di esporre inclinata, appesa ad uno spigolo, creando un effetto di instabilità e di sospensione e facendo in modo che struttura del telaio sottostante diventi a sua volta una X. La X come incognita, come variabile, come qualcosa di sconosciuto, di incerto e mutevole, simbolo di quella alterazione della percezione che caratterizza tutta l’opera di Crazyone, e che, se nelle altre opere è esclusivamente visiva, qui diventa anche fisica e tangibile.
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