Tra figurazione e astrazione, la pittura fluida di Giuseppe Adamo si sviluppa attraverso sovrapposizioni di colori, trasparenze e variazioni tonali. Le sue opere sono superfici lisce e prive di spessore, da cui emergono forme apparentemente tridimensionali che sfidano la percezione di chi le osserva.
In Senza titolo del 2020, increspature labirintiche sembrano emergere dalla superficie della tela a evocare un agglomerato roccioso, una mappa geologica, un campo arato, un paesaggio osservato a volo d’uccello o, a diversa scala, intricate strutture minerali osservate al microscopio. Un universo dove tutto si confonde e dove tutto può rivelarsi, un’opera che pone l’osservatore davanti ad una intrigante illusione percettiva, spingendolo a cercare una personalissima e stimolante sintesi visuale.
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