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Luigi Presicce
Porto Cesareo, Lecce (Italia), 1976
Formatosi nell’ambito della pittura, Luigi Presicce per anni ha sintetizzato i risultati dei suoi studi con il linguaggio della performance, mettendo in scena tableaux vivant dal carattere metafisico e surreale, con echi provenienti dall’iconografia popolare, dalle memorie collettive e personali, ricchi di allegorie e allusioni simboliche all’esoterismo, alla religione, alle tradizioni e alle credenze antiche della sua terra d’origine. I rituali, le stratificazioni, i rimandi alla storia dell’arte, a personaggi e ad avvenimenti della storia recente hanno segnato la ricerca di Presicce, in cui l’intensa forza simbolica delle immagini e l’impianto costruttivo hanno sempre dichiarato la sua matrice pittorica. Negli ultimi cinque anni è tornato attivamente alla pittura come mezzo con il quale indagare il mondo e riportarlo alla leggibilità.
In Sicilia ha esposto alla RizzutoGallery in mostre personali e collettive.
Luigi Presicce
Porto Cesareo, Lecce (Italia), 1976
Formatosi nell’ambito della pittura, Luigi Presicce per anni ha sintetizzato i risultati dei suoi studi con il linguaggio della performance, mettendo in scena tableaux vivant dal carattere metafisico e surreale, con echi provenienti dall’iconografia popolare, dalle memorie collettive e personali, ricchi di allegorie e allusioni simboliche all’esoterismo, alla religione, alle tradizioni e alle credenze antiche della sua terra d’origine.
I rituali, le stratificazioni, i rimandi alla storia dell’arte, a personaggi e ad avvenimenti della storia recente hanno segnato la ricerca di Presicce, in cui l’intensa forza simbolica delle immagini e l’impianto costruttivo hanno sempre dichiarato la sua matrice pittorica. Negli ultimi cinque anni è tornato attivamente alla pittura come mezzo con il quale indagare il mondo e riportarlo alla leggibilità.
Della pittura Presicce dice: “La pittura è stata per me sempre una risorsa inesauribile di scoperta e forse uno dei pochissimi modi che ho avuto per avvicinarmi all’essere umano”.
L’universo visivo a cui le sue opere si rifanno affonda le radici nell’arte italiana del Trecento e del Quattrocento, dalle Storie della Vera Croce di Piero Della Francesca e di Agnolo Gaddi agli affreschi del convento di San Marco del Beato Angelico, dalla Cappella degli Scrovegni di Giotto alle Storie di San Silvestro di Maso Di Banco, mentre si arricchisce di echi provenienti dall’iconografia popolare, e da memorie legate a tradizioni e credenze antiche. Tutto il lavoro di Luigi Presicce, sottratto all’oblio del tempo, rimette in gioco un patrimonio di segni e concetti ancora presenti tra le risorse della nostra immaginazione, un’eredità che compone un linguaggio comune, di cui l’artista si sente tramite e che ci viene offerto rinnovato attraverso il linguaggio contemporaneo.
Con il suo look raffinato da dandy-sciamano, insignito negli anni di premi e riconoscimenti, Luigi Presicce si è conquistato di diritto un posto di primo piano nella scena artistica contemporanea.
Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Lecce, dove però ha rinunciato al titolo per continuare a formarsi con studi indipendenti. Nel 2007 ha partecipato al Corso Superiore di Arti Visive (CSAV) presso la Fondazione Antonio Ratti di Como con Joan Jonas. Nel 2008, nell’ambito di Artist in Residence, ha partecipato al workshop in Viafarini a Milano con Kim Jones.
Nel 2010 è invitato a Documenta, a Kassel, e nel 2012 è artista residente presso il MACRO a Roma.
Con Francesco Lauretta dal 2017 fa parte della Scuola di Santa Rosa, una libera scuola di disegno en plein air basata a Firenze e New York. È stato selezionato per lo Studio Program 2018 presso Artists Allianc Inc, New York e TAD Residency al Monastero del Carmine, Bergamo.
Ha ideato e curato numerosi progetti tra cui nel 2018 e 2019 Simposio di pittura presso la Fondazione Lac o le Mon, una residenza/piattaforma centrata sulla pittura italiana degli ultimi trent’anni. Ha curato nel 2018 Extemporanea-play a Trebisonda Spazio per l’Arte Contemporanea (Perugia) e Forme uniche nella continuità dello spazio alla Rizzuto Gallery (Palermo).
Ha realizzato performance presso la Fondazione Claudio Buziol (Venezia, 2010), Thessaloniki Performance Festival, Biennale 3 (2011), Reims Festival Scènes d’Europe, Frac Champagne-Ardenne (2011), Màntica Festival (Cesena, 2011), Corpus, MADRE (Napoli, 2012), We Folk ‒ Drodesera Festival, Centrale Fies (Dro, 2012), Art City Bologna 2013, CastelloInMovimento, Castello di Fosdinovo (2013), ARTDATE 2014 (Bergamo, 2014), Il teatro dei luoghi Fest (Lecce, 2014), Kunsthalle Osnabruck (2015), MAMbo Bologna (2015), Museo Marino Marini (Firenze, 2015), Tenuta dello Scompiglio (Vorno-Capannori, 2016), Le Murate (Firenze, 2016), Palazzo Trevisan degli Ulivi – Istituto Svizzero di Cultura (Venezia, 2017), Fondazione Lac o le Mon (San Cesario di Lecce, 2017 e 2018), MAP – Museo de Arte Popular (Città del Messico, 2018), Museo di Palazzo Pretorio (Prato, 2018), Cuchifritos Gallery (New York, 2019), Pelanda, Mattatoio (Roma, 2019), Metodo (Milano, 2019). Ha vinto l’Epson Art Prize, Fondazione Antonio Ratti, Como (2007), Premio Talenti Emergenti, CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze (2011), Long Play, MAGA, Gallarate (2012), Icona, ArtVerona, Verona (2014), Level 0, ArtVerona, Verona (2015).
È stato finalista al Premio Moroso, seconda e sesta edizione con menzione speciale (2011, 2017), al Premio Maretti, seconda edizione con menzione speciale, L’Avana (2014), al Premio Fondazione VAF, settima edizione, Germania (2016) e al Premio Anna Morettini, prima edizione, Parigi (2017).
Vive e lavora a Firenze.
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