Daniele Franzella lavora sulla semantica e sulla rielaborazione dei linguaggi, indaga il potere delle immagini e la loro natura di linguaggio manipolabile, in un continuo esercizio di ri-semantizzazione di simboli e codici.
La recente produzione di Franzella, scavando nel significato dei simboli e delle figure della mitologia greca, presenta una serie di ceramiche ispirate alle divinità emblematiche dell’Olimpo, smontate, manipolate e ricostruite in un sapiente gioco di disassemblaggio iconografico. I simboli/figure di Franzella sono così da interpretare come mitologemi, come un materiale astratto e irrequieto costantemente rivisitato, plasmato e riorganizzato nel tentativo fallace di far riemergere il proprio senso originario.
Dea greca della sapienza e delle arti, guerriera e vergine, divinità protettrice, combattiva, atletica, forte e saggia, Atena viene rappresentata iconograficamente vestita con peplo, spesso armata, adornata dai suoi simboli sacri: l’elmo, la lancia, lo scudo, il mantello indistruttibile e la civetta Athene noctua, simbolo di saggezza.
La Atena di Franzella, parzialmente distorta e dissezionata, mostra una natura double-face: ceramica nella parte anteriore e terracotta scabra appena modellata nel retro, dissociate ma unite nella forma come a suggerire che narrazione, immagini e inganno si nutrono le une dell’altro, che il simbolo non è qualcosa di compiuto e definitivo, e che il suo potenziale non si esaurisce nella singola rappresentazione. Franzella irrompe così sul simbolo cercando di redimere e ridestare il non-rappresentato, l’utopia celata nel cuore imperfetto della figura.
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