Francesca Polizzi realizza le sue opere impiegando materiali naturali, prevalentemente la lana grezza, ma anche cera, colofonia, rovi; materiali attraverso cui elabora e traduce memorie collettive e personali, in un percorso che le rende immagini dalla rigorosa definizione formale, per darsi infine come reliquie di una dimensione sensoriale profonda.
La sua Muqarnas riprende un antico modello architettonico islamico, un elemento decorativo che veniva usato per rivestire le volte o l’interno delle cupole di molti edifici sacri e privati a partire dal X secolo in Iran. La forma rivela le reminiscenze di elementi naturali, richiamando la costruzione dei nidi d’ape, che sta nella definizione araba di muqarna, traducibile con “modanatura ad alveoli”. Realizzando l’opera in cera, l’artista smonta la loro originale costruzione in pietra, stucco o legno, e la riconsegna alla sua origine semantica attraverso il materiale naturale.
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