Giuliana Barbano realizza opere installative che – attraverso l’uso di immagini, oggetti e video – mirano a rendere tangibile qualcosa che ha a che fare con il flusso della percezione, talvolta così carica di stimoli da produrre la sensazione di una umanità indifferente.
Disp. 7 (Cupressus) è un’opera scultorea a parete che fa parte di una serie di “dispositivi” (Stampe UV su lamiera) da considerare come macchine distopiche che producono associazioni continue di immagini dove piante e organismi viventi sono costretti e intrappolati da strutture metalliche assemblate da parti di apparecchiature ospedaliere, sistemi di misurazione e accessori medicali.
In stretta relazione con le memorie personali, gli elementi del quotidiano e le riflessioni sull’attualità, queste rappresentazioni si affermano come macchine mai sterili ma capaci di ri-produrre immagini e immaginari nuovi.
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