Mattia Barbieri raccoglie elementi dell’immaginario collettivo, della storia dell’arte e della cultura popolare, ricombinandoli in una nuova veste. Il suo lavoro è caratterizzato da un binomio visivo dato dall’alternarsi di una pittura patinata ad un temperamento più ruvido e scalpellato, e una linea davvero esile demarca il limite tra manipolazione della forma pittorica e quella scultorea.
Madonna con Bambino è un dipinto su tavola, ma è anche una scultura a parete per via della cornice ad arco in gesso e cemento che gli conferisce una inaspettata tridimensionalità.
Attratto dalla pittura sacra, Barbieri raffigura la Madonna con il Bambino in braccio, in una posizione che richiama le iconografie medievali tanto care all’artista. Le fisionomie esasperate, i tratti stilizzati, le superfici ruvide e segnate danno all’opera l’aspetto di un reperto archeologico, qualcosa di sotterraneo, di antico e di misterioso, proveniente da un’epoca incerta o da un luogo alieno.
Un’opera dalle molte interpretazioni e simbologie, che richiama la tradizione dell’arte sacra e al contempo rinnova il linguaggio visivo della contemporaneità, attraverso il quale ogni cosa viene decostruita, ristrutturata e riletta.
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